Rizzolatti Giacomo
Neuroscienziato | Luglio 2016
Laurea in Medicina
L’inizio della mia carriera deve molto a Padova e alla sua Università. Dopo la laurea, infatti, sono entrato in neurologia e qui ho incontrato persone molto valide. Ricordo con affetto il prof. Terzian, un vero maestro che mi ha aperto lo sguardo e, con il suo modo provocatorio, ha gettato le basi del mio approccio di ricercatore. All’epoca, infatti, Padova era un ateneo eccellente a livello accademico, ma ancora poco competitivo nella ricerca. Devo molto ai professori del mio percorso, per avermi spinto verso il mondo della ricerca e per avermi trasmesso ottime competenze. Fra i ricordi più belli, conservo con gioia la grande soddisfazione per la lode nei primi esami: erano prove molto severe, per cui superarle con ottimi voti era un premio che ripagava le tante ore di studio e di fatica. E ricordo poi la libreria Piccin, un punto di riferimento per noi studenti.
Ma sono le persone che ho incontrato ad aver dato una svolta alla mia vita professionale. Il clima all’interno della clinica neurologica era stimolante, con colleghi molto validi, uniti da un forte spirito di collaborazione. E Padova mi ha formato a livello culturale, scientifico, umano. Durante il periodo fascista, infatti, c’è stata una politica universitaria molto chiusa e autarchica, con la volontà di proteggere e conservare la tradizione italiana. Questo approccio, però, è stato letale per la ricerca. Il prof. Terzian mi ha quindi spinto a cercare nuovi spunti, mi ha permesso di confrontarmi con la ricerca internazionale, con ciò che accadeva al di fuori dei dipartimenti e dei confini nazionali. Questo è stato un valore decisivo, nel senso che ha delineato tutta la mia vita di ricercatore.
Oggi, l’Università è molto diversa da quella che ho frequentato io, ma credo che l’Associazione Alumni possa avere un ruolo fondamentale per rafforzare il senso di appartenenza di ogni studente. In Italia, in generale, manca la spinta a fare rete: di solito, dopo la laurea i ragazzi dimenticano del tutto l’Ateneo. Quindi ci sono grandi prospettive per creare occasioni di scambio e costruire una rete di supporto radicata sul territorio.
22 Febbraio 2016